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Architettura ed Evoluzione del World Wide Web |
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L'SGML: le radici
Nel paragrafo precedente si è visto come la necessità di rendere l’interfaccia utente del Web più evoluta, richieda interventi architetturali, come la personalizzazione dei tag introdotta dai CSS. Infatti, per eliminare i limiti riscontrati dal Web nella sua prima fase, è necessario rimuovere le semplificazioni introdotte nell’HTML per ritornale alle funzionalità dei sistemi evoluti ipertestuali e per il publishing. E’ necessario, quindi, fare un passo indietro, tornando dall’HTML verso l’SGML, dal quale era derivato. Lo Standardized Generalized Markup Language (SGML), infatti, è stato introdotto negli anni settanta come formato aperto per lo scambiare e la manipolazione di documenti strutturati [CON]. Deriva dalle attività della Graphic Communications Association che, alla fine degli anni sessanta, promuove il Composition Committee per la definizione di un codice universale per lo scambio di documenti: il "GenCode concept". Parallelamente, un gruppo di ricerca IBM, del quale facevano parte Charles Goldfarb, Edward Mosher e Raymond Lorie, sviluppano lo Generalized Markup Language (GML), un linguaggio utilizzato per marcare i contenuti relativi alla pubblicazione di manuali e specifiche di progetto. La sintassi di GML si basa su semplice di marcatori (tag), cioè di simboli che delimitano e caratterizzano i contenuti. Questi marcatori sono rappresentati da nomi racchiusi tra i caratteri < e > in apertura (es.: <P> per marcare l’inizio di un paragrafo), mentre si utilizzavano i caratteri </ e > in chiusura (es.: </P> per marcare la fine di un paragrafo). Vista la molteplicità di strutture di documento possibili, i tag assumevano un loro significato associandoli ad un Document Type Definition (DTD), che definisce i marcatori utilizzabili e la loro gerarchia (es.: tag <P> utilizzabile solo all’interno di un tag <BODY>): il DTD, quindi, definisce la struttura dei contenuti di un documento. Agli inizi degli anni ottanta, le iniziative relative a GenCode e GML portano alla costituzione dell’"American National Standards Institute (ANSI) committee on Information Processing". Goldfarb si unì al comitato per la definizione, nel 1986 dello Standardized Generalized Markup Language (SGML), pubblicato come standard ISO 8879. Sebbene l’SGML non sia molto noto, la diffusione è notevole. Il suo utilizzo è confinato in ambiti specialistici (come la manualistica per il settore militare), nei quali il trattamento di elevate moli di informazioni richiede una strutturazione organica dei contenuti. Come già detto nel paragrafo 1.4.2, lo sviluppo da parte di Tim Berners-Lee dell’HTML presso il CERN di Ginevra, avvenne a partire dall’SGML, definendo un DTD unico per la pagina Web (prevedendo la strutturazione della pagina in HEAD e BODY, ecc.), ed un insieme predefinito di tag (TITLE, H1, P, …). Inoltre, nell’HTML viene inserito il meccanismo dei link (tramite il tag A), in modo da rendere il documento Web ipertestuale. |