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Panoramica dello stato dell’arte sull'usabilità | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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La
valutazione interpretativa
I metodi discussi finora implicano, in un modo o nell'altro, il controllo della situazione da parte del ricercatore. Tra il valutatore e l'utente vi è una netta distinzione: il valutatore esclude l'utente dal suo ambiente abituale e dal contesto sociale che lo contraddistingue, decide l'attività che l'utente deve eseguire e il tempo disponibile, minimizza l'influenza di variabili esterne come ad esempio le interruzioni (Whiteside e altri, 1988). Ciò preclude l'accesso alle informazioni riguardanti l'uso informale e "situato" della tecnologia. Lo scopo della valutazione interpretativa è quello di permettere ai progettisti di comprendere meglio come gli utenti usano i sistemi nel loro ambiente naturale e come l'uso di questi sistemi si integra con altre attività. I dati vengono raccolti in modo informale e naturalistico per causare il minimo disturbo possibile agli utenti. I metodi che appartengono a questa categoria includono l'indagine contestuale, la valutazione partecipativa e cooperativa, l'etnografia. Tutti questi metodi implicano la collaborazione tra utenti e valutatori nell'identificazione e comprensione dei problemi di usabilità. Gli utenti quindi hanno un maggior controllo rispetto ai metodi precedenti partecipando in qualche modo alla raccolta, all'analisi e all'interpretazione dei dati. L'elemento che caratterizza questi tipi di valutazione è che l'interpretazione dei dati viene fatta in riferimento al contesto di studio. L'intervista contestuale è la discussione che guida l'indagine contestuale: è un'intervista tra utenti e valutatori in cui qualsiasi aspetto di interesse viene discusso e videoregistrato per poter essere riesaminato più tardi da entrambi. L'attenzione è posta sulle caratteristiche del contesto lavorativo: il linguaggio utilizzato al lavoro, le azioni individuali e di gruppo, la cultura che influenza il lavoro, gli aspetti impliciti ed espliciti del lavoro (Holtzblatt e Beyer, 1993). E' una tecnica utile per definire i requisiti per un nuovo prodotto, particolarmente se questo è utilizzato per il lavoro di gruppo, come i sistemi Computer Supported Cooperative Work (CSCW). La valutazione cooperativa è una tecnica utile per migliorare le specifiche di un'interfaccia utente rilevando i problemi di usabilità di un prototipo o di una versione più rudimentale del sistema. E' stata pensata per essere utilizzata dai progettisti e dagli utenti senza specialisti di HCI. Tipico di questa valutazione è l'uso di protocolli "think aloud" (Monk e altri, 1993). La valutazione partecipativa differisce dalla precedente in quanto gli utenti esercitano un maggior controllo. E' strettamente connessa alla progettazione partecipativa, per cui gli utenti collaborano con i progettisti anche nello sviluppo di prototipi che saranno poi utilizzati per la valutazione (Greenbaum e Kyng, 1991). Particolarmente utili in questo caso si rivelano i "focus group". L'etnografia, un metodo derivato dall'antropologia, è caratterizzata dal fatto che il ricercatore cerca di "immergersi" nella situazione che vuole studiare. Bibliografia di riferimento sulla valutazione
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