quaderni di usabilità TILS: Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli

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Architettura ed Evoluzione del World Wide Web
Evoluzione delle interfacce utente prima degli anni ‘70

Sketchpad (1962)

Lo Schetchpad è stato uno dei primi sistemi basati su di una modalità interattiva di colloquio uomo/macchina. Questo sistema venne realizzato da Ivan Sutherland (attualmente presidente di SUN Microsistem) come tesi di PhD [SUT].

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Figura 12: Ivan Sutherland

L’obiettivo era quello di permettere la creazione di oggetti grafici per applicazioni tecniche. L’hardware era costituito dal TX-2, un computer sviluppato al Lincoln Laboratory dell’MIT per applicazioni in linea che poi ha portato alla realizzazione dei PDP-1 – PDP-6 da parte della Digital Equipment Company.

Le immagini venivano visualizzate sul monitor non tramite una matrice di pixel, ma pilotando direttamente gli spostamenti orizzontali e verticali del pennello elettronico per disegnare le linee sul monitor come un unico tratto (visualizzazione vettoriale).

Le forme prodotte con lo Schetchpad, poi, potevano essere poi trattate come oggetti per operazioni comunemente permesse dagli attuali software grafici, come lo spostamento, la rotazione, la formazione di gruppi con altri oggetti, ecc., interagendo direttamente con quanto visualizzato su di un monitor da 9 pollici tramite una penna luminosa.

Tramite questo sistema si sperimentarono molti principi della computer grafica, come la definizione dell’architettura della memoria grafica necessaria per gestire oggetti grafici, il rubber-banding delle linee, la gestione dello zoom, ecc.

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Figura 13: Sketchpad

Sutherland ha poi proseguito le sua attività per applicazioni di realtà virtuale, specie per simulatori in ambiti militari, realizzando nel 1968 il primo casco visivo per realtà virtuale.

NLS (1962-1976)

Come già detto a proposito degli ipertesti, Douglas Engelbart, nel suo progetto Augment, si preoccupò anche della realizzazione di hardware in grado di supportare il suo sistema di gestione personale delle informazioni, sfruttando forse le competenze che derivavano dall’essere stato operatore radar nella seconda guerra mondiale [NLS].

Tra le caratteristiche principali del sistema realizzato c’erano l’utilizzo del mouse, del display ad alta risoluzione, utilizzando finestre a schermo intero invece che con visualizzazioni orientate alla riga di comando (cosa che fece chiamare i primi terminali "glass teletype").

Il campo di applicazione tipico dell’NLS era quello dell’elaborazione dei documenti, ma fornendo anche primitive per il lavoro cooperativo (file condivisi, posta elettronica, desktop conferencing, shared dispaly), tanto che (SRI – ARPA)

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Figura 14: NLS

Reactive Engine / Dynabook (1969)

Un altro impulso notevole alla realizzazione di sistemi personali venne da parte di Alan Kay. Nella sua "Reactive Engine", sviluppata come tesi quando era studente dell’università dell’Utah, è possibile trovare molte delle idee sviluppate indipendentemente nell’NLS e poi confluite nella realizzazione dell’Alto, dopo il suo ingresso alla Xerox.

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Figura 15: Alan Kay

Le radici nell’evoluzione delle idee di Kay possono essere fatte risalire sicuramente ai lavori di Engelbart con l’NLS.

Inoltre, nel 1968 venivano sviluppate le attività di Seymour Papert sull’apprendimento dei bambini tramite il linguaggio Logo e realizzati i primi sistemi di riconoscimento di testi scritti a mano presso la Rand [RYA]. Con l’idea di far utilizzare i computer a dei bambini, i computer dovevano diventare qualcosa di simile ad un libro che, grazie alla capacità di calcolo disponibile, potesse semplificare l’interazione con l’utente: il Dynabook.

Altro contributo che permise a Key di iniziare un progetto a lungo termine, fu la previsione di Gordon Moore della Intel (nota come legge di Moore) sulla possibilità di raddoppiare la densità di transistor su di un chip ogni 18 mesi.

Questo fece si che Key iniziasse ad ipotizzare la terza generazione di paradigmi nell’uso dei computer, quando ancora non era stata realizzata la seconda. Nella prima generazione, con computer quali i mainframe o le macchine DOS, l’utente controlla il funzionamento della macchina tramite la sua consolle. Nella seconda, caratterizzata da un’interfaccia utente grafica, è l’interfaccia che si preoccupa di far apprendere all’utente le potenzialità del computer. La terza sarà quella nella quale il computer apprenderà dall’utente tramite agenti intelligenti.

Mentre l’idea delineata inizialmente su carta del Dynabook lo faceva somigliare ad un attuale notebook, con elevate capacità grafiche e di connettività in rete wireless, la sua prima parziale implemetazione fu l’Alto della Xerox nel 1973, con un hardware vicino a quello di un mini-computer. Per un’implementazione più vicina, bisogna aspettare l’avvento del Pen Computing e dei palm-top, quali il Newton dell’Apple, negli anni 1990.

Le attività di Kay, quindi, sono state molto legate allo sviluppo di ambienti software evoluti, quali lo Smalltalk, linguaggio di programmazione e sistema operativo object oriented, sviluppato (con Adele Goldberg e Larry Tesler) presso il Learning Research Group (LRG) allo Xerox PARC, nel quale lavorò fino al 1981. Prima di collaborare con la Xerox, Kay lavorò nel gruppo di ricerca dell’ARPA presso l’università dell’Utah, lavorando sia a progetti di grafica tridimensionale, che al progetto ARPANet, dal quale derivò Internet. Lasciata la Xerox, Key lavorò per tre anni alla Atari. Nel 1984 fu alla Apple ed attualmente collabora con la Walt Disney Imagineering.